La chiesa di Santa Maria e edificata tra il 1492 e il 1493

Situata nel cuore di Milano si tratta di una grande opera architettonica, simbolo della religiosità cattolica.
E legata indissolubilmente all’affresco di Leonardo da Vinci, “il Cenacolo”, che è conservato al suo interno, più precisamente nel refettorio.
Dal 1980 è uno dei patrimoni mondiali dell’Unesco, in quanto facente parte delle principali testimonianze dell’arte rinascimentale (tra i tanti motivi vi è la presenza di una delle opere migliori del Da Vinci).
Basilica domenicana in stile gotico
In seguito alla costruzione dell’edificio, alcuni tra i più illustri casati milanesi richiesero di poter utilizzare le cappelle per poter seppellire i membri delle proprie famiglie e affidarono gli ornamenti ad artisti dell’epoca.
La Cappella di Santa Caterina
Ad esempio, custodisce le sculture di Antonello da Messina, mentre le Cappelle della Vergine Adorante e di Santa Corona presentano gli affreschi di Gaudenzio Ferrari.
Sui fianchi della chiesa sono presenti sette cappelle.
Sono quadrate per ciascun lato e sono realizzate dal Solari tranne l’ultima a sinistra, che è, invece, dedicata alla Vergine delle Grazie.
Il convento, che si espande attorno a tre chioschi, è costituito, a nord dal fianco nord della chiesa, mentre sugli altri tre lati c’è un portico ricco di colonne costituite da capitelli gotici a foglie lisce.
Sul portico troviamo le sale del Capitolo e del Locutorio, la Cappella delle Grazie e la biblioteca, anch’essa opera del Solari.
Il lato sud è occupato dal refettorio, che contiene sia la “Crocefissione” di Donato Montorfano sia il famoso “Cenacolo” di Da Vinci, che gli era commissionato da Ludovico il Moro.
Quest’ultimo è considerato tra le più importanti opere dell’artista ed è, a oggi, l’unico suo dipinto a muro.
Si basa sull’ultima cena di Gesù Cristo, in cui egli si riunì con i suoi apostoli (compreso colui da cui venne tradito) prima della sua morte.
Il procedimento utilizzato da Leonardo da Vinci è “a tempera”, per dare libero sfogo alla sua creatività. Si tratta di una tecnica che, ovviamente, non ha retto alle numerose condizioni climatiche, che hanno creato notevoli problemi all’affresco.
Quando nel 1943 i bombardamenti americani colpirono la chiesa e il convento di Santa Maria delle Grazie il refettorio e distrutto. Furono pochi i muri che riuscirono a rimanere su, tra questi c’era anche quello del “Cenacolo”, che e rinforzato con sacchi di sabbia. Ancora dopo la ristrutturazione possiamo considerarlo un simbolo della devozione dei cattolici milanesi.