L’architettura romanica in Italia: San Marco a Venezia.

Nel variegato panorama l’architettura romanica dell’Italia, la basilica di San Marco costituisce un episodio artistico del tutto unico nella sua straordinarietà.

La costruzione dell’edificio attuale iniziò nel 1063, sotto il dogato di Domenico Contarini prolungandosi fino al 1094, anno della solenne consacrazione. La nuova basilica andava così a sostituire quella precendete, eretta per dare degna sepoltura all’Evangelista Marco.

Per riuscire a vedere l’orginale nucleo romanico di San Marco occorre quindi immaginarcelo privo degli archi a doppia curva e dei pinnacoli gotici che ne movimentano la facciata, oltrepassato da più cupole semisferiche, oggi nascoste dalle attuali controcupole a bulbo di gusto orientale, e soprattutto spoglio di tutte le preziose e variopinte incrostazioni marmoree e musive applicate alle murature. Queste, infatti, secondo la primitiva tradizione bizantina, erano semplici mattoni a vista.

Anche la pianta a croce greca cupolata, è di evidente ispirazione orientale in quanto si rifà a uno dei modelli-simbolo dell’antica architettura bizantina: la Chiesa degli Apostoli di Costantinopoli.

 Nel XII secolo, quando tutta l’Europa occidentale è impiegata a sperimentare le nuove potenzialità costruttive e le varie ristrutturazioni offerte dall’architettura romanica, Venezia, i cui interessi economici e commerciali la legano sempre di più all’oriente, si dimostra ancora tenacemente fedele alla tradizione e al gusto bizantino, ad esempio, negli elementi strutturali interni come pilastri, arconi e cupole. Non mancano nemmeno inserimenti tipicamente occidentali di cultura artistica lombarda. E’ il caso della cripta, ad esempio, che assume qui le funzioni simboliche di martyrion e mausoleo di San Marco.