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MUSEO EGIZIO DI TORINO

Museo Egizio più antico del mondo completamente dedito alla civiltà del nord Africa ed è anche il secondo più importante dopo quello di El Cairo.

Si trova nel Palazzo dell’Accademia delle Scienze, costruito nel XVII secolo dall’architetto Guarino Guarini.

Tutto iniziò quando nel 1759 un egittologo (Vitaliano Donati), che si occupava di scavi sul luogo, mandò alcuni reperti direttamente nella città di Torino. In quel periodo vi era una vera e propria lotta per chi riusciva ad accaparrarsi più reperti egiziani, tanto che nel 1824 il re Carlo Felice ne acquistò il più possibile, riuscendo a costruire il primo Museo Egizio del mondo.

Nel 2015 con le varie ristrutturazioni che lo portò ad un ampliamento dell’area. Presenta una parte espositiva più che raddoppiata, una parte dedicata alla didattica, persino una sala mostre, spazi esclusivi per il restauro lo studio di mummie e papiri.

Sempre in questo anno sono iniziate delle spedizioni archeologiche in Egitto.

Qui sono esposti circa 6500 reperti archeologici, anche se oltre 26000 si trovano nei magazzini. I resti coprono il periodo che va dal paleolitico all’epoca dei cristiani nativi egiziani. Si tratta di statue, mummie, sarcofaghi, amuleti e tanto altro.

Una curiosità riguarda il fatto che nel museo sono racchiusi alcuni reperti che possiedono una gran carica positiva e altri che ne hanno una negativa: i ritrovamenti che riguardano il Faraone Thutmosi III, maestro delle arti esoteriche, sono in possesso di una forza benefica molto potente; quelli che riguardano il Faraone Tutankhamon, invece, e la testa mummificata di Seth – fratello e assassino di Osiride (dio dei morti e dell’aldilà) – possiedono cariche negative.

Il museo pare essere un grande campo di flussi benefici e maligni in cui però il primo prevale sul secondo.